" IL PICCOLO DRAGO" SI FA LEGGENDA

Pubblicato il da oleg

Quando si parla di arti marziali è impossibile non nominare Bruce Lee perchè il suo primo merito è proprio quello di aver aperto al pubblico occidentale le segrete arti orientali per mezzo delle sue produzioni cinematografiche Hollywoodiane.

 

Bruce Lee nasce a San Francisco il 27 novembre del 1940 alle sei del mattino nell'ora e nell'anno del Drago. Per questo il padre Lee Hoi Chuen, famoso attore di Hong Kong, gli dette come nome cinese "Xiao Long" che significa appunto "il piccolo Drago" e successivamente fu battezzato con il nome americano "Bruce".

 

Parlare o scrivere di Bruce Lee soprattutto per chi frequenta l'ambiente delle arti marziali da molti anni, è sempre difficile. Chi era Bruce Lee? Un eroe o un millantatore? Il più grande esperto di arti marziali o semplicemente un buon buon interprete della violenza cinematografica? Un insopportabile egocentrista o un vero e proprio maestro? Fiumi di parole, articoli, libri, films hanno alimentato discussioni destinate a non trovare mai una risposta definitiva se non quella più ovvia. Bruce Lee era Bruce Lee. Un uomo fermamente convinto delle sue possibilità, disposto a dare tutto se stesso per raggiungere i suoi obiettivi. Un astuto autodidatta con una mente molto geniale ed aperta a volte così certo del suo diritto alla notorietà da diventare antipatico, ma sicuramente un grandissimo esempio di coerenza e dedizione.

 

Ecco come lo descrive la moglie in un libro:

"Mio marito Bruce sui considerava prima di tutto un cultore di arti marziali e poi un attore. Cominciò a prendere lezioni di Kung fu, nello stile Wing Chun, a 13 anni, a scopo di difesa personale. Nei 19 anni che seguirono fece delle nozioni che via via acquisiva una scienza, un'arte, una filosofia e uno stile di vita. Coltivava il corpo per mezzo di esercizi fisici e la mente per mezzo di meditazioni."

Bruce Lee rimane ancora oggi una leggenda, non si spiegherebbe in altri modi il suo mito tra generazioni anche di più giovani.

 

Instancabile perfezionista, assiduo ricercatore dell'essenziale egli cercava la verità e l'efficacia nelle cose, non le chiacchere che lo annoiavano e basta.

Passava gran parte delle sue giornate allenando il suo corpo e facendo esercizi che prevedevano un potenza muscolare di enorme portata arrivando ad avere un fisico asciuttissimo ed una potenza esplosiva paurosa unite ad una grande velocità e fluidità.

Oltre che la passione per le arti marziali egli coltivava grande interesse per il ballo ed era infatti un ottimo ballerino di Cha Cha Cha ma un altro suo grande amore era il cinema; egli infatti sin da ragazzo sognava la notorietà, i film a grosso budget... Hollywood insomma.

 

Come sempre quando si dedica a qualcosa Bruce parte in quarta, sorreggendo i sogni con grande professionalità ed arrivando dritto al suo obiettivo. In effetti il suo grande successo come attore ad Hong Kong presto comincia a stragli stretto quindi decide di andare in California vista anche la brutta piega che la sua fama di combattente/attore stava prendendo in cina; sembra infatti che avesse molti nemici alcuni dei quali volevano addirittura fargli la pelle.

A poco Bruce sfonda anche in America e diventa in poco tempo molto famoso anche in occidente diffondendo in modo esponenziale la conoscenza delle arti marziali in tutto il mondo. La sua vita benchè breve è stata intensissima, in poco tempo da piccolo attaccabrighe dei borghi di Hong Kong Bruce si ritrova alle stelle spostandosi spesso per il mondo sempre affiancato dalla moglie Linda.

 

E' tristemente curioso che tutta la sua esistenza appaia segnata da schemi di una insondabile volontà superiore che la razionalità non riesce a spiegare ma che ha trovato, ancora una volta, crudelmente, una conferma nella morte del figlio Brandon a vent'anni esatti dalla sua dipartita.

L'avventura americana di Bruce Lee si conclude a Seattle il 30 Luglio del 1973. Il feretro con i suoi resti mortali è scortato da James Coburn e da Steve McQueen. "Ho avuto la sensazione che Bruce abbia voluto, nel corso di tutta la sua esistenza, sfidare l'universo e che quel giorno l'universo abbia vinto" recita un suo grande amico durante le esequie.

 

Forse nella versione cinematografica che ne ha consacrato l'immagine anche difronte ad un pubblico non marziale (Dragon - The story of Bruce Lee di Rob Cohen) c'è qualcosa di terribilmente reale, l'ombra di una minaccia proveniente dal mondo degli spiriti della mitologia cinese, pericolo che convinse suo padre a portare la moglie a partorire lontano da Hong Kong per assicurare al piccolo Siu Loong un avvenire felice.

 

Sulle cause del decesso avvenuto in circostanze poco chiare si sono succedute le più svariate teorie, spesso molto fantasiose, che hanno fatto si che il mito Bruce Lee divenisse legggenda a tutti gli effetti. Le più famose teorie sono tre.

La prima teoria parte dal presupposto che Bruce Lee cominciava a non essere molto ben visto dal popolo marziale orientale per il fatto di aver "venduto" le lora arti segrete all'occidente ma non solo; egli dichiarò pubblicamente che "il 70% delle arti marziali orientali erano delle stronzate", inoltre una volta in una diretta televisiva prese letteralmente a pugni un maestro giapponese per far capire che a lui interessava solo l'efficacia, non le chiacchere, infatti un in un'altra sua intervista egli disse "Io non faccio giochetti, io tiro pugni!". E' facile comprendere che il popolo marziale cominciasse a nutrire dell'odio nei suoi confronti tanto che una delle più fantastiche e popolari teorie è proprio quella del famoso "colpo vibrato". Un colpo segreto sferrato da un maestro nemico che lo avrebbe ucciso a distanza di tempo per un emorragia interna. Tale teoria prese forza dal fatto che sul cadavere di Bruce fu trovato molto sangue nei polmoni e da li spazio alle fantasie!

 

 

La seconda teoria a invece ha a che fare con il giro di soldi che il fenomeno Bruce Lee stava creando, si pensi che al momento del decesso egli era il divo più pagato di Holliwood e sembra che ricevesse spesso minacce da parte delle organizzazioni criminali cinesi (le Triadi) alle quali si attribuirebbe la causa dellla sua morte ipotizzandone l'omicidio per estorsione, ipotesi che non trova però nessuna conferma ufficiale.

 

La terza e sicuramente più probabile teoria sulle cause del decesso del piccolo Drago è una morte dovuta ad un edema cerebrale per molteplici cause. Egli infatti in precedenza ebbe vari svenimenti anche sul set dei film e non godeva di un ottima salute nonostante facesse di tutto per nasconderlo evitando che il mito del combattente indistruttibile venisse denigrato da questioni di debolezza fisica, trascurandosi e continuando imperterrito nel suo scopo.

 

Ufficialmente Bruce Lee muore poco dopo un incontro a casa di un'amica attrice, Betty Ting Pei, per discutere sulla regia del film "The Game of Death insieme al regista; egli accusò fortissimi mal di testa e dopo l'assunzione di un analgesico si addormentò su un divano ed entrò in coma. Poco dopo all'ospedale fu dichiarato il decesso. ( Fonte: www.kuoshu.net)

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